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Il Tasso

Il mutuatario può convenire con la banca l'applicazione di un tasso fisso ed immodificabile per tutta la durata del mutuo, oppure variabile, ovvero legato a parametri finanziari di riferimento e condizionato dall'andamento degli stessi.

Pertanto, in questo secondo caso, eventuali cambiamenti a livello del mercato monetario possono determinare un aumento del tasso di interesse rispetto a quello in vigore al momento della stipula e, quindi, delle rate da pagare.

L'ammontare del tasso di interesse fisso è dato dalla somma di due parametri:

  • il parametro di riferimento IRS (Interest Rate Swap) che viene emesso dalla Federazione Bancaria Europena (FBE) e viene calcolato in base alla media ponderata delle quotazioni complessive delle banche attive nei paesi dell'Unione Europea

  • il cosiddetto "spread" che indica il margine di guadagno della banca per l'erogazione del servizio e varia a seconda dell'istituto finanziario considerato

Nel caso di tasso fisso lo spread servirà per calcolare il tasso solo il giorno della sottoscrizione del contratto di mutuo in quanto successivamente il tasso di interesse non potrà più subire alcun aggiornamento.

L'ammontare del tasso di interesse variabile è dato dalla somma di due parametri:

  • il parametro di riferimento Euribor (Euro Interbank Offered Rate), che corrisponde al tasso medio al quale avvengono le transazioni finanziarie in Euro tra le più grandi banche europee ed equivale all'attuale costo del denaro per le banche

  • lo "spread" che, come detto, indica il margine di guadagno della banca per l'erogazione del servizio e varia a seconda dell'istituto finanziario

Anche nel mutuo a tasso variabile lo spread rimane fisso per tutta la durata, ciò che varia, comportando una riduzione o un aumento dell'importo della rata è il parametro Euribor che viene ricalcolato periodicamente (la rilevazione può avvenire ogni 1, 3, 6 o 12 mesi).

Con il decreto anticrisi (DL 185/2008) è stato introdotto l'obbligo per le banche di offrire alla clientela un tipo di mutuo indicizzato al tasso fissato dalla Banca Centrale Europea, per l'acquisto dell'abitazione principale.

Tale tasso è formato dalla somma dei seguenti parametri:

  • tasso ufficiale BCE, legato alla Banca Centrale Europea e deciso dalla sua direzione

  • spread stabilito dalla Banca

Il vantaggio del tasso BCE risiede nella sua maggior stabilità rispetto all'Euribor. Tuttavia si rileva l'applicazione da parte delle banche di spread più elevati rispetto ai mutui indicizzati all'Euribor.

E' possibile verificare personalmente l'andamento dell'Euribor, del tasso BCE, o l'ammontare dell'IRS consultando la stampa specializzata o le sezioni dedicate all'economia dei principali quotidiani nazionali.

A volte nei contratti di mutuo vengono inserite clausole che attribuiscono al mutuatario la facoltà di converitire il tasso da variabile a fisso o viceversa, facoltà da esercitarsi una tantum o più volte liberamente o a determinate scadenze, a seconda della banca.

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